La d eufonica è una risorsa fonetica per evitare, nella lingua parlata e scritta, l'incontro di due suoni identici e consecutivi:
ed ecco;
ad andare;
od obbligare.
Quando si usa la d eufonica?
Con la preposizione a > ad + parola iniziante per a
Con la congiunzione e > ed + parola iniziante per e
Fino a una cinquantina di anni fa, l'assenza della d eufonica veniva considerato un errore molto grave. Oggi, però, limitiamo l'uso della de eufonica ai casi di incontro della stessa vocale.
Così, diciamo:
a osservare, non ad osservare;
e anche, non ed anche;
ad aspettare, non a aspettare;
ed entrò, non e entrò.
Un'eccezione, imposta dall'uso è:
ad esempio, non a esempio.
Se la parola che segue contiene una d nelle prime sillabe, la d eufonica andrà evitata:
Giacomo e Edoardo (corretto)
Giacomo ed Edoardo (errato)
devo dire a Ada (corretto)
devo dire ad Ada (errato)
La d eufonica non si usa più con la congiunzione o:
ieri o oggi (corretto)
ieri od oggi (errato)
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