domenica 31 dicembre 2017

Sgrammaticando

Perché facciamo sempre più errori di italiano? Che hanno fatto di male alle persone il povero congiuntivo e l'infelice «h», che viene messa quando non si deve e tolta quando invece starebbe così comoda al suo posto? Vogliamo poi parlare di po', il troncamento della parola poco, in cui tanti risparmiano sull'apostrofo per scialacquare, magari, in un accento sulla «o» che non serve a nessuno? E apostrofi, accenti, doppie... Una delle strategie più comuni è spargerli a piene mani sulla pagina come petali di rose a una cerimonia, senza curarsi più di tanto di dove andranno a cadere, ma non è una strategia destinata al successo.

Tra scuola e università, e-mail, documenti, report di lavoro, stati Facebook e messaggi su WhatsApp, la forma scritta è sempre più importante nella nostra comunicazione quotidiana, e i nostri scivoloni grammaticali e ortografici si trasformano rapidamente in catastrofi sociali e professionali. In queste pagine scopriremo come evitare di cadere nei tranelli più comuni, come risolvere i dubbi amletici, come dare una rinfrescata al nostro amato italiano riportando alla memoria - e alla punta delle dita -regole comuni e dettagli curiosi in grado di farci apprezzare come mai prima la ricchezza della lingua. Un piccolo manuale che costituisce anche un indispensabile galateo social, per i molti che non vogliono arrendersi alla barbarie linguistica.


sabato 30 dicembre 2017


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venerdì 22 dicembre 2017


I verbi fraseologici servono d'appoggio ad altri verbi per esprimere un determinato aspetto del verbo che accompagnano.




Possiamo dividerli a seconda del tipo di azione che esprimono:

Azione causata da un soggetto:
La maestra le ha fatto lavare la lingua con il sapone.
Ho lasciato entrare un gattino nel mio studio.

Imminenza di un'azione:
Ero sul punto di rimbeccarla quando abbiamo sentito la porta d'ingresso che si apriva.
Il nostro esperto era in procinto di dimostrare questo legame, da qui la richiesta per un rinvio, che è stata rifiutata.Signori. L'asta sta per iniziare.
Vide il finale tragico, ma quando si accingeva a cambiarlo, il libro scomparve.
Il treno era sul punto di partire quando sono arrivato in stazione. 



Inizio di un'azione:
Poi la luce cominciò a dissolversi...
Non appena ha ricevuto la brutta notizia, Anna si è messa a piangere.
Dopo aver vinto alla lotteria, si è dato alla pazza gioia.

      
Tentativo di compiere un'azione:
Mario ha provato a baciare Stefania.
Il suo avvocato ha cercato di contattarla, invano.
Il nostro esimio collega si è sforzato di migliorare le proposte della Commissione.
Quest'uomo ha tentato di rubare ciò che era mio.
      
Svolgimento di un'azione:
Chissà cosa sta facendo in questo preciso istante...
Il nostro Parlamento va chiedendo alcuni di quei provvedimenti già da parecchio tempo.
Stanno a fare un lavoro buono per tutti e pure per voi.
      
Continuità di un’azione:
Piero insiste a corteggiare Laura anche se lei non lo vuole.
Annalisa continua a piangere da quando è morto il suo cane.
Ha seguitato a piovere tutto il giorno.      

Conclusione di un’azione: 

Ieri gli operai hanno finito di lavorare.
Laura ha smesso di fumare due anni fa.
La società ha cessato di esistere dopo la fusione con una banca commerciale.
Finalmente ha smesso di nevicare.
Il deputato ha appena terminato di parlare.
      
Un'azione che il soggetto subisce:
Mia nonna si è lasciata ingannare da due finti addetti del gas.
In quel momento è scattato qualcosa e mi sono trovata incastrata.


sabato 9 dicembre 2017

Al pozzo

Vicino al pozzo c’è una pazza
Che lava una pezza.
Arriva un pazzo con una pizza
e le offre un pezzo.
La pazza rifiuta,
il pazzo si infuria
e butta la pazza,
la pezza e la pizza
nel pozzo.

Vendesi doppie

Al supermercato delle doppie
Le letterine si vendono a coppie;
le puoi leggere sulle etichette
di barattoli e scatolette.
Non trovi mele, ma caramelle,
non ci son salami, ma mortadelle.
Il prosciutto non è crudo, ma cotto;
il pane? C’è solo il pan biscotto.
Se fra le doppie non ti sei smarrito
Ti auguriamo buon appetito.
Continua a girare tra gli scaffali,
farai pranzetti davvero speciali.




Filastrocca della “QU”

Ecco qui quattro fratelli
tutti belli, questi e quelli.
Li ritrovo tali e quali
nei quaderni e nei quintali,
nei quattrini e nei querceti,
in quaranta bimbi inquieti,
presso l’ aquila che ruota
quando scende a bassa quota,
nella quaglia e nel questore.
NON li trovo, invece, in cuore
nella scuola oppur nel cuoco
che cucina accanto al fuoco.


Filastrocca dell'H

La signorina H
E’ una lettera un po’ speciale
E al mondo non c’è uguale.
E’ discreta e silenziosa
E lavora senza posa.
Se sta davanti è muta
Ma, come, sempre aiuta.
Io HO due amici
Tu HAI tre mici
Maria HA due bambolotti.
Essi Hanno tre orsacchiotti.
Se alla fine la fai stare,
le vocali sa allungare…ah! eh! ih! oh! uh!
Una fame da streghe
Ho visto due streghe fare merenda:
che fame tremenda!
Venti chili di spaghetti lunghi lunghi,
tre sacchi di acciughe con i funghi,
tre oche piene di ghiande
e una porchetta con le unghie.
E senza cucchiaio, coltello e forchetta
Mangiavano in gran fretta.


Filastrocca sugli accenti

Nicolò sull’aereo salì
Per un bel viaggio partì
E quando l’ aereo decollò
Che gran divertimento provò!
Ben presto si addormentò
E di essere sulle nuvole sognò.
VA STA FA
VO STO FO
io mai accenterò.
Metterò su egli DÀ
l’accento che ci va.
Niente accento
su QUA QUI,
doppio invece su LÀ LÌ.
Per se stesso
accento il SÉ.
Se mi escludi accento il NÉ,
se mi accetti accento il SÌ
e sorrido tutto il DÌ.
Senza niente lascio il SU,
ha il berretto il signor GIÙ.
Per finire sopra il NO
Mai l’accento metterò!!!
SUL NUMERO TRE L’ACCENTO NON C’È
SUI COMPOSTI DI TRE, L’ACCENTO C’È!!!

SCRIVEREMO PERCIÒ: trentatré, centrotré , novantatré ….

Filastrocca su “sce / sci”

Questa è la storia di uno sceriffo
Con i pantaloni a strisce,
che non si mise la sciarpa in ascensore
e si buscò un raffreddore,
che bevve una bottiglia di sciroppo
e guarì in quattro e quattr’otto.

Questa è la storia di una scimmia
che dallo scivolo si buttava,
nella piscina nuotava,
si stendeva sull’ asciugamano
e, a sera, ormai distrutta,
si mangiava la pastasciutta.

Questa è la storia di una biscia
con la pelle liscia liscia,
che nuotava nel ruscello
con un pesce e suo fratello,
che mangiava i moscerini
e il prosciutto nei panini
Lo sceriffo Pam pam
sempre in giro se ne va
con la sciarpa a strisce
da’ la caccia alle bisce.

Non usa la rivoltella
ha una scopa sotto l’ascella
quando scende da cavallo
cammina come un gallo.

Lo sceriffo Pam Pam
sempre in giro se ne va
se vede un moscerino
trema come un bambino.

Lo sceriffo Pam Pam
quando va in piscina
scendendo in acqua
si fa una risatina.

D’inverno molto spesso
sulla neve va a sciare
scendendo in discesa
si mette a cantare.
Gli indiani cu-cu

Conosci la tribù
Degli indiani cu-cu?
C’è l’indiano cuore
Che raccoglie le more.
C’è l’indiano cuoco
Che accende il fuoco.
C’è cuoio, un indiano
Che fa lo stregone.
C’è scuola, l’indiana
Che fila e tesse la lana.
Conosci la tribù
Degli indiani cu-cu?
Se li scrivi con la q
Ride tutta la tribù.

domenica 3 dicembre 2017


Il pronome relativo “cui” quand'è preceduto dall’articolo determinativo o da una preposizione articolata ha valore di possessivo:

Ieri ho incontrato quel ragazzo le cui amiche studiano giurisprudenza a Perugia.
In questo caso le cui si riferisce alle amiche del ragazzo sono le amiche di quel ragazzo.

Ho affittato un appartamento, dal cui balcone si vede il fiume.
Il fiume si vede dal balcone dell’appartamento.

Vediamo altri esempi di uso:



Vediamo le equivalenze della costruzione con il pronome relativo CUI con valore di possessivo, in inglese, spagnolo, francese, portoghese e tedesco:

Impariamo italiano!