I verbi servili (o modali) sono dovere, potere, volere. Questi verbi reggono l'infinito di un altro verbo, del quale indicano una particolare "modalità" (rispettivamente, la necessità, la possibilità, la volontà):
- sono dovuto tornare (necessità)non ho potuto aiutarlo (possibilità)
- Tiziana vuole dormire (volontà)
A sottolineare lo stretto legame tra il verbo servile e il verbo che lo segue, il primo ha per lo più l'ausiliare del secondo:
- sono tornato / sono dovuto (potuto, voluto) tornare;
- ho aiutato / ho potuto (dovuto, voluto) aiutare.
Ma è frequente trovare i verbi servili con l'ausiliare avere, anche quando il verbo che reggono richiede l'ausiliare essere:
- sono tornato / ho dovuto (potuto, voluto) tornare.
In particolare, i verbi servili hanno l'ausiliare avere quando sono seguiti dal verbo essere:
- ho dovuto (potuto, voluto) essere magnanimo.
Oltre a dovere, potere, volere, reggono l'infinito anche altri verbi come sapere (nel significato di "essere capace di"), preferire, osare, desiderare ecc.:
- so parlare inglese;
- preferirei andarci da solo;
- non osa chiedertelo;
- desideravamo tornare a casa.
Esempi d'uso:
- Come, tu non puoi nemmeno assaggiarlo?
- Ragazzi, questa sera volete andare a mangiare una pizza?
- Tiziana, puoi accompagnarmi dal parrucchiere oggi alle cinque?
- In casa nostra, noi figli, sia maschi che femmine, dobbiamo aiutare nostra madre.
- Hanno bisogno di una seconda macchina, ma non possono permettersela.
- Vi accompagno io. A che ora dovete essere all'aeroporto?
- L'aereo parte alle sette, ma i passeggeri devono presentarsi un'ora prima.
- Perché tu non vuoi venire alla festa?
Come si coniugano i verbi servili nei tempi composti assieme a un verbo riflessivo?
Se il pronome riflessivo è legato all'infinito, il verbo servile prende l'ausiliare "avere".
Ho dovuto riposarmi.
Se il pronome riflessivo non è legato all'infinito, il verbo servile prende l'ausiliare "essere".
Mi sono dovuto riposare.
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