giovedì 4 maggio 2017


Alcune regole di base:

  • b non si scrive mai doppia davanti al suffisso – ile: amabile, classificabile, improrogabile;
  • g non raddoppia mai davanti a – ione: regione, cagione, prigione, legione;
  • z non si scrive mai doppia:
    - nei nomi terminanti in – ione: masturbazione, vacazione, imprecazione;
    - nei nomi terminanti in – zia, – zie, – zio (malizia, polizia, giudizio, ospizio ecc.) e nei loro derivati (poliziesco, giudiziario, ecc.).
    A questa regola generale vi sono però alcune eccezioni: si scrivono con zz le parole: pazzia, razzia, razziale, carrozziere, tappezziere, corazziere, mazziere;
  • invece, la z si raddoppia sempre nelle parole composte con i suffissi: – ozzo, – uzzo, – izzare, e nei loro derivati: singhiozzo, tozzo, rozzo, merluzzo, puzzo, struzzo, organizzare, organizzatore;
  • la consonante iniziale di una parola raddoppia quando si unisce:
    - alle congiunzioni e, né, se, o (eppure, neppure, seppure, oppure);
    - alle preposizioni a, da, fra, su (alla, dapprima, frapporre, suddetto)
    - agli avverbi là, più, sì, così (laggiù, piuttosto, siffatto, cosiddetto)
    - ai prefissi sopra, sovra, contra (soprattutto, sopravvivere, sovrabbondante, soprannumero, sopralluogo, contraddire, contraccolpo)

Non si ha il raddoppiamento:

  • se la seconda parola che forma il composto inizia con s impura (cioè seguita da consonante): soprascritto, sovrastruttura, contrastante;
  • dopo i prefissi contro-, pre-, tra-, sotto-, intra- (controbattere, controluce, prevedere, precedere, trapiantare, sottoporre, sottobosco, intravedere, intramuscolare).





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