domenica 31 ottobre 2021



La frase scissa è un tipo particolare di frase relativa, che si presenta nel modo seguente:

Verbo Essere + nome o pronome + frase relativa
È                            
Laura che è venuta.
Sei tu che non vuoi parlare.
È questo che voglio vedere

Questo tipo di frase si chiama scissa, cioè "spezzata" o "divisa", perché si spezza una frase e se ne ottengo due al fine di mettere in evidenza qualcuno o qualcosa.

Frase unica Frase scissa  
  1 2
Laura è venuta.                 
È Laura che è venuta.
Tu non vuoi parlare. Sei tu che non vuoi parlare.
Voglio vedere questo. È questo che non voglio vedere.

 




Con la frase scissa possiamo focalizzarci su vari elementi.

Se l'elemento da evidenziare è un pronome soggetto, il verbo essere della frase principale deve concordare in genere e numero con il pronome.

- (Io) sono stato tutto il pomeriggio in biblioteca.
- Sono io che sono stato tutto il pomeriggio in biblioteca.


Se l'elemento da evidenziare non è un pronome soggetto, il verbo essere della frase principale sarà alla terza persona singolare.

- Paolo ha mangiato l'insalata con le mani.
- È con le mani che Paolo ha mangiato l'insalata.
- È l'insalata che Paolo ha mangiato con le mani.


- Andrea arriverà nei prossimi giorni.
- È nei prossimi giorni che arriverà Andrea.




La frase scissa negativa

La frase scissa può essere negativa, come negli esempi seguenti.

- Non avresti dovuto organizzare la gara.
- Non sei tu che avresti dovuto organizzare la gara.
- Non è la gara che avresti dovuto organizzare.


- Non hanno mangiato la pizza.
- Non è la pizza che hanno mangiato.
- Non sono loro che hanno mangiato la pizza.



I pronomi nella frase scissa
 
Se vogliamo evidenziare un pronome diretto o indiretto, bisogna usarlo nella forma tonica (me, te, lui, lei, Lei, noi, voi, loro):

- Piero ti ha visto.
- È te che Piero ha visto.
- È Piero che ti ha visto.


- Il romanzo non mi è piaciuto molto.
- È a me che il romanzo non mi è piaciuto molto.
- È il romanzo che non mi è piaciuto molto.




La frase scissa implicita

Nella frase scissa detta implicita, la seconda parte si costruisce con a + infinito:

- Mia madre va a lavoro in autobus.
- È mia madre che va a lavoro in autobus.
- È mia madre ad andare a lavoro in autobus.


- (Loro) mi fanno felice.
- Sono loro che mi fanno felice.
- Sono loro a farmi felice.


La frase scissa implicita è possibile solo se il soggetto del verbo della frase secondaria è lo stesso elemento evidenziato nella frase principale

Infatti, se vogliamo mettere a fuoco un elemento diverso dal soggetto della frase secondaria, dobbiamo necessariamente usare la forma che + verbo:

- Mia madre va a lavoro in autobus.
- È mia madre ad andare a lavoro in autobus.
- È in autobus che mia madre va a lavoro.


Inoltre, il verbo essere della frase principale  deve riprendere il tempo e il numero del verbo della frase subordinata, come nell'esempio:

- I bambini non cantavano. (imperfetto, 3a persona plurale)
- Erano i bambini a non cantare.
(Imperfetto, 3a persona plurale nella frase principale)






La frase pseudoscissa

Un'altra costruzione usata per mettere in risalto un elemento è la frase pseudoscissa, in cui la parte che vogliamo evidenziare è posta alla fine della frase principale e non all'inizio.

Le costruzioni principali sono

- frase subordinata: chi + verbo
- frase principale: verbo essere + elemento da evidenziare.

- Maria non vuole venire.
- Chi non vuole venire è Maria.


- Frase subordinata: quello/ciò che + verbo
- Frase principale: verbo essere + elemento da evidenziare

Maria non capisce il significato della parola "paradigma".
Quello che non capisce Maria è il significato della parola "paradigma".



Il "c'è presentativo"

Un'altra costruzione simile alla frase scissa è quella che prende il nome di "c'è presentativo":

- Frase principale: c'è/ci sono + elemento da evidenziare
- Frase subordinata: che + verbo

Rosa ti sta aspettando.
C'è Rosa che ti sta aspettando.

Una signora vuole parlare con te.
C'è una signora che vuole parlare con te.

Questo tipo di frase non può mettere in evidenza i pronomi.

Si ricorre a questo costrutto quando l'enunciato di partenza presenta due blocchi di informazione nuovi: Rosa + ti sta aspettando. Con il "c'è presentativo" si suddivide l'enunciato di partenza in due segmenti distinti, evitando così di concentrare troppa informazione in un'unica proposizione e favorendo in tal modo la ricezione del messaggio. Inoltre si mette in particolare rilievo il primo elemento, isolandolo dal resto della frase e inserendolo nella struttura c'è ... che.

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